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mercoledì 29 febbraio 2012

Modena Football Club


Protagonisti:
Bianca
Visitatore della mostra, da Singapore

NB: la conversazione si è svolta in inglese

V: Da dove vieni?
B: Sono italiana.
V: Wow, l'Italia. Ma da che città in Italia?
B: Da Modena, è nel nord tra Bologna e Milano, è la città della Ferrari.
V: Sì sì Modena, la conosco. Avete una squadra di calcio molto famosa.
B: Ehm...non mi risulta.
V: Sì sì, siete stati anche in serie A, qualche tempo fa.

Qualche tempo fa...

lunedì 27 febbraio 2012

Studio Rouge

Da ormai più di tre settimane faccio uno stage presso la Studio Rouge Art Gallery, una galleria presente a Shanghai con 2 spazi espositivi, uno direttamente sul Bund, il viale storico di Shanghai, e uno presso l'M50, un'area autorizzata dal Governo dove sono presenti tutte le gallerie più importanti della città (come Shanghart).
George, il fondatore della galleria, è un personagggio molto interessante con, a mio avviso, un gusto squisito per l'arte contemporanea e un vero talento per scovare nuovi artisti emergenti ("Devono essere molto timidi, se parlano troppo non sono artisti"). Metà australiano e metà cinese, ha inaugurato Studio Rouge 8 anni fa, con l'idea di far crescere uno spazio di incontro tra arte cinese e occidentale. Come pochi, sa spiegare con passione e ironia cosa si nasconda dietro a un quadro per tutti incomprensibile, dando un valore speciale alle opere in esposizione. I cinesi amano le imitazioni e l'arte tipo Van Gogh e per questo è molto difficile scoprire nuovi artisti perchè spesso chi ha talento preferisce continuare a riprodurre dipinti in serie, piuttosto che esprimere la propria arte. Anche per questo Studio Rouge è più orientato ad avere opere di artisti che sperimentano nuovi media sulla tela o installazioni, mentre le poche fotografie e i dipinti "più classici" presenti in galleria nascondono sempre un messaggio politico più forte.

Ancora per una decina di giorni Studio Rouge ospita una mostra dal titolo "Ruby, Roxy and the flaming Lamborghini", con opere di 20 artisti cinesi e internazionali che ruotano attorno ad un unico tema: il colore rosso. Rosso è infatti il colore predominante delle festività Occidentali (il Natale) e Cinesi (il Capodanno), e funge da collante tra opere di artisti molto lontani tra loro. Inoltre rosso è simbolo di passione, e la presenza di opere di giovani artisti in aperta polemica con il Governo e con la nuova ondata di capitalismo che sta travolgendo la Cina rende il loro amore per le arti ancora più significativo.
Ammetto però che dopo tre settimane faccio ancora molta fatica a associare i nomi degli artisti cinesi con le loro opere. Lavorando qui e stando a contatto con George ho la possibilità di conoscere quotidianamente (e senza muovermi) una Cina che sta cambiando a ritmi frenetici e che solo ora sta iniziando anche a consumare arte. E' molto interessante osservare queste nuove generazioni che per la prima volta scelgono di passare il pomeriggio visitando gallerie d'arte. Temo che molti lo facciano perchè è cool, ma molti sono mossi da vero interesse (spesso sono a loro volta artisti) o cercano nell'arte risposte che un mondo che va troppo veloce non riesce a dare. Il pubblico cinese fa domande strane, si entusiasma per cose per noi impensabili (sangue finto!), è curioso, ma non è ancora educato al rapporto con l'opera d'arte (cercano sempre di toccare tutto, tra le mie urla). Sono sempre un po' in imbarazzo quando devo spiegare loro certi messaggi contro il potere o la satira contro il loro Paese e non so se capiscono del tutto. Se capiscono, sicuramente cambiano discorso. E poi, naturalmente, chiedono di fare una foto.

Queste sono solo piccole considerazioni dopo poche settimane in galleria, senza conoscere l'arte, la storia e l'estetica cinese. E' però un mondo pazzesco che vorrei continuare ad approfondire. Naturalmente le opere sono in vendita........
La galleria è all'inizio di una famosa stradina di Shanghai, Fuzhou Lu, che si affaccia sul Bund (nella foto: vista di Pudong di fronte alla galleria)
Il Bund ospita gli edifici storici più importanti di Shanghai, sedi delle ambasciate e delle banche che davano direttamente sul molo di attracco. Oggi è un vialone per turisti e ospita i brand più famosi. L'edificio rosso sulla destra confina con Fuzhou Lu, quello con le guglie sulla sinistra è la sede di D&G.
L'accesso alla gallerie e la pseudo vista sul Bund...
All'entrata vi accoglie il Buddha d'oro di Tao Hongjing
Studio Rouge - Bund
Il Buddha è di ceramica, la forma geometrizzata è in contrasto con la consueta rotondità dei Buddha. E' un po' sacrilego..ma rappresenta la digitalizzazione progressiva del mondo e la perdita delle tradizioni e dei valori.
Rose di Huang Xu è una foto con sfumature di rosa pazzesche
Plastic bag di Huang Xu appartiene alla sua famosa serie delle borse di plastica: un chiaro monito contro la devastazione ambientale della Cina
Tao Hongjing è in realtà..un francese! Questo suo neon è eccezionale.
Knitting di Zane Mellupe è il simbolo della mostra: uncinetto con i LED, siamo intrappolati nell'era digitale.
Jiang Weitao è l'autore del quadro, George dice che è uno dei  più capaci "coloratori" in  Cina per le sfumature che sa dare al rosso. Passion di Lu Chi rappresenta un cervello: in rosso le aree che controllano la passione. Una delle migliori artiste del vetro.
Achilles, Wayne Warren...è chiaro no?

Questo invece è uno dei graffiti presenti all'M50, lo spazio con la maggior concentrazione di gallerie di Shangha: i graffiti, banditi in tutta la Cina, sono permessi solo in quest'area. Ah gli artisti..Oltre al muro scorre il Suzhou Creek.
Peasant: questa è la scultura più fotografata dell'M50. Una galleria d'arte fallita ha dovuto cederla per ripagare i debiti, ma non sopportando l'affronto l'ha danneggiata nottetempo...
Studio Rouge @M50
Ancora Jiang Weitao e i suoi colori..
Felice per sempre, dell'artista e performer Mao Yu: rappresenta il sacrificio delle giovani generazioni che lasciano le campagne per andare alla ricerca della felicità (leggi denaro) in città
Fischietto: contro il controllo onnipresente delle autorità
Istmo di Robert Lee Davis, collage-biografia della vita dell'artista tra NYC, Shanghai  e Sidney
Mountains di Katherine Gohmert, giovane texana molto apprezzata a Shanghai
Testa del Buddha di Tao Hongjing
Tony Scott, artista australiano che prende ispirazione dalle geometrie dell'architettura e del design cinese.
Studio Rouge M50 con l'opera di Xu Zhifeng al centro
In tutti i sensi la star della galleria: Red Star di Zhao Bo, uno dei più dissacranti e famosi artisti cinesi
Mona Lisa di Xu Zhifeng: ebbene sì, l'installazione/tributo a Duchamp prende il nome dalla ditta che produce le turche più vendute in Cina..il gallerista dice che l'impresa si chiama così perchè le donne dopo che si sono liberate al gabinetto sorridono, quindi Mona Lisa's smile. Bah.
Feast di Qian Gang: il bavoso burocrate cinese di fronte al lusso e alla ricchezza. Non ci sono prospettive alla corruzione, quindi il deserto avanza..
Prince di Xu Yihan: la politica del figlio unico ha creato il culto del cucciolo di casa. Qui il cane è un surrogato dei figli che non ci saranno e viene viziato e trattato meglio di chiunque altro (solo in città, altrove viene pappato).
Heritage di Cheng Linggong: la griglia che racchiude la nostra vita urbana quotidiana, intrappolandoci e cozzando contro la nostra cultura, ci allontana dalla nostra vera natura..provate a spiegarlo voi ai Cinesi... 
Il Buddha di Tao Hongjing esiste anche in bianco e nero.
Logomania, di Chen Hangfeng. Quest'opera è realizzata con la tipica tecnica cinese dell'intaglio della carta e ha in realtà un disegno che nasconde i brand occidentali più diffusi. Ne vedete qualcuno?
E per finire, come dice George: FUCK DEBT, LET'S DANCE!




mercoledì 22 febbraio 2012

Flower power!

Mi avevano avvertita che il Flower Market – Mercato dei Fiori di Shanghai (Hongjing Lu 718), è uno dei posti dove si rischia di perdere la testa da quante cose ci siano da ammirare. Dopo diverse insistenze (Christian temeva – a ragione, che lo avrebbero spennato) mi sono fatta accompagnare. Il mercato è un po’ fuori dal centro, la stazione della metro è la stessa che ferma allo Shanghai Zoo, quindi una corsa piuttosto affollata durante una domenica di sole.

Per trovarlo abbiamo fatto un po’ fatica perché come al solito Shangha è un labirinto e si va avanti cercando un numero civico quando improvvisamente la numerazione stradale riparte da zero! Ci siamo persi e per fortuna è arrivata in nostro soccorso questa magica Ape Car modello turisti rincoglioniti:



Se siete a Shanghai per turismo o lavoro dovete assolutamente venirci: a parte gli incredibili colori in una città solitamente grigio assoluto, ci sono alcuni dei fiori più strani che io abbia mai visto, oltre a un quantitativo di orchidee di ogni tonalità immaginabile! E poi è un paradiso dello shopping!
Infatti, insieme a piante, fiori e bonsai di ogni genere tutto intorno al mercato ci sono negozi di mobili, arredi cinesi e suppellettili per la casa che lo trasformano di fatto nel sogno di ogni casalinga (frustrata e non). Mi hanno anche detto, ma non ne ho ancora avuto conferma, che nei pressi dovrebbe anche esserci il Cricket market, con le arene di combattimento dei grilli, un altro dei passatempi preferiti dai cinesi.
Insomma, se sarete brave a intortare i vostri compagni tornerete come minimo a casa con un comodino che vi serviva moltissimo e un paio di grilli.

C'è chi scuriosa alle spalle della fioraia..
L'esterno del mercato..
..e l'interno!
Uno dei mille negozi di orchidee.

Fiori di tutti i colori...ma senza profumo :(
Un mazzo di peluches da regalare per San Valentino (appena passato).



The best!
Una delle trappole per turisti: il negozio più rufiano del mondo. Avrei comprato anche i lampioncini! 

Quiz finale: chi sa identificare questo fiore/frutto? Qui lo vendono ovunque in mazzi! La foto non è mia perchè al mercato non li ho trovati..
Il fiore giraffa!
E dire che ero andata là per comprare solo delle primule!

lunedì 20 febbraio 2012

MAO Livehouse Awards

Sabato 18 febbraio al Mao, uno dei pochi locali rock di Shanghai, si sono tenuti i Mao Livehouse Awards, premi che celebrano band cinesi e internazionali di diverse categorie che nel corso dell'ultimo anno hanno suonato dal vivo in questo locale. Tra le categorie “Best Concert Planner”, “Best Folk Musician”, “Best New Shanghai Band”, “Best Performers”, “Best Overseas Band” etc. Nessuna band italiana (nel 2010 vi suonarono gli Afterhours!) e pochi nomi noti (Mogway, Black Rebel Motorcycle Club, Tricky, Paul Kalkbrenner tra gli altri), ma soprattutto tante band cinesi di cui due strepitose.
Il biglietto!

A dir la verità, quando abbiamo deciso di andare non credevo che mi sarei trovata in mezzo a un tale putiferio.
A parte la struttura della cerimonia, simile in tutto e per tutto a qualsiasi Music Award (a esclusione, forse, dei pupazzetti attaccati al leggio), il pubblico e le due band che si sono esibite (Convenience Store e Second Hand Rose - nomen omen) ci hanno lasciato senza parole.

I presentatori: non so chi fossero e non so cosa dicessero ma i pupazzetti (Mao di porcellana incluso) erano carini
The winner is...
And the winner is..
Blblblblblbll..
Anche i duri si inteneriscono di fronte ai premi (tipo: miglior performance metal)
Xiè xie!
The winners...

Best Live Music Promoters: Beida Jade Bird Music Group
Best Electronic Music Promoters: Mushido (TECHNOW)
Best Media Partners: Shanghai Weekly, Oriental Morning Post, ICS, SmartShanghai, Hit Music
Best Live Music Venue Partners: JZ Club 
Best Folk Singer: Su Yang
Best New Local Band: Da Fresh
Best Local Band: Top Floor Circus 
Best Stage Show: Hanggai
Most Popular: Misreable Faith
Best Chinese Cutting-Edge: Long Shen Dao
Best Live Performance: The Album Leaf
Annual Asian Music Award: Quruli (Japan)
Best Electronic Artist 2011: Yuksek
Best Female Singer: Taylor Momsen (The Pretty Reckless)
Best Male Singer: XTX
Best Metal Band: Voodoo Kungfu
Best Comeback Act: Convenience Store
Best Overseas Band: Mogwai
Best Chinese Band: Second Hand Rose
2011 Tribute Award: Simeon (Silver Apples) 

Foto di gruppo
Che i cinesi fossero pazzi si sapeva, ma che facessero stage diving e pogassero con la stessa naturalezza con cui io compro il latte non l'avrei mai detto! Saltano sul palco, si buttano giù incuranti che il pubblico li regga o meno, si mettono a ballare di fianco ai musicisti (come se qualcuno saltasse addosso a Vasco Rossi senza che lui batta ciglio), smontano le transenne perchè impediscono di far passare il trenino, si spogliano (!), insomma sono uno dei pubblici più pazzi che abbia mai visto. E le band internazionali continuano a snobbarli (forse per i problemi con i diritti di autore?), facendo concerti per tutta l'Asia a eccezione della Cina. Boh!


Convenience Store: non si capiva che musica facessero ma la ballad spaccava
Rock!
La premiazione dei Second Hand Rose con il loro carismatico cantante Liang Long...
Sul palco..
Questo credeva di esser John Lennon e la sua ragazza Yoko...
Uno dei tentativi di stage diving..
Pogo!
Insomma ci siamo divertiti un sacco e ho pure imparato a chiedere il bis (qualcosa tipo ecco, ecco!).

Yea!
ps Questo post è dedicato a Paola Maugeri, che qui non si sarebbe trovata a suo agio nel pronunciare i nomi delle band...